David Nofre
La strutturazione storica di questo lavoro si basa fondamentalmente su di un’approfondita ricerca di David Nofre intitolata: “Unravelling Algol: U.S., Europe, and the Creation of a Programming Language”.
Nofre è un ricercatore indipendente con un background in fisica, educazione e storia della scienza. Ha conseguito una Laurea in Fisica e un Master in Fisica Fondamentale presso l'Università di Barcellona e un Dottorato di ricerca in Storia della Scienza presso l'Università Autonoma di Barcellona.
Attualmente Nofre è un docente preparatore di fisica per gli studenti che desiderano accedere all'Istituto Olandese di Formazione Superiore Boswell-Beta di Utrecht.
In passato, è stato un ricercatore presso l'Istituto di Informatica dell'Università di Amsterdam e uno studente presso il Centro di Storia della Scienza, della Tecnologia e della Medicina dell'Università di Manchester. Qui il link al suo sito:
Huub de Beer
Altro apporto notevole per questa trattazione è stato ricavato dalla Tesi di laurea magistrale in Ingegneria Informatica e Programmazione di Huub de Beer, del 2006, discussa con lode presso la Eindhoven University of Technology, intitolata: “The History of the ALGOL Effort”
Purtroppo ci sono poche notizie sulle sue attività attuali, e sul suo profilo di GitHub si definisce così:
“Sono un ricercatore educativo, storico, programmatore e insegnante, ma soprattutto sono un esploratore del mezzo computazionale.”.
Una panoramica completa dei suoi lavori accademici è presente a questo link:
Qui il link al suo sito:
Una sezione pensata per coloro che hanno dimestichezza con la grafica 3D e intendono arricchire eventuali ricerche con illustrazioni originali
Una foto con i… The Beatles!
Avevo appena terminato la stesura delle pagine dedicate all’ALGOL e alla BNF ed ero in cerca di qualche notizia sul primo computer su cui avesse girato quel linguaggio. Così dal web saltò fuori il nome del mitico Elliott 803 e subito cominciai ad aprire siti per acquisire notizie ed immagini.
Girovagando per siti dedicati ai computer vintage, ad un certo punto m’imbattei nella foto che vedete nell’angolo destro dell’immagine di cui sopra e in cui sono ritratti alcuni studenti inglesi, con i classici capelli a caschetto stile The Beatles, che armeggiano intorno ad un Elliott 803.
Una foto bellissima perché ci riporta nei favolosi anni ‘60 quando tutto doveva ancora accadere, tanto che da essa sembra quasi possibile poter ascoltare “She loves You”, un vecchio successo della celebre band inglese.
Non sono nuovo a modellare “cose impossibili” con SketchUp e mentre guardavo questa foto e altre tratte dalla rete mi rendevo conto che di questo computer avevo zero dati dimensionali se non quelli striminziti forniti dalla pagina dedicata all’Elliott 803 su Wikipedia inglese.
Ho contattato anche alcuni musei britannici che hanno piena disponibilità della macchina e dei dispositivi ad essa collegati chiedendo del materiale grafico dettagliato ma non c’è stato niente da fare. Mi sono dovuto arrangiare con quanto ho trovato sul web.
Il mio intento era quello di regalare oltre il testo una serie di modelli 3D, attraverso questo sito e l’account che ho presso la 3D Warehouse di Trimble, a studenti ed appassionati che così avrebbero potuto eventualmente corredare le loro ricerche con del materiale grafico valido e dettagliato.
Il lavoro di ricostruzione e modellazione è stato veramente laborioso ed ha richiesto tre mesi di attività con sessioni anche di 7, 8 ore ma credo che ne sia valsa la pena.
Niente di grave, solo che mi dispiace di non aver potuto realizzare dei modelli precisi al millimetro e che in alcuni casi addirittura, quando le immagini non erano eloquenti, ho dovuto inventare letteralmente taluni dettagli minimi per completare il lavoro.
Se accidentalmente tra i visitatori di questo sito si trovasse un modellista CAD appassionato e ben documentato su questa macchina sarei felicissimo di sapere che sia riuscito a realizzare quei dettagli che io ho potuto solo accennare.
L’azienda - ELLIOTT: dai liuti ai computer
Elliott Brothers (London) Ltd è stata una delle prime aziende produttrici di computer degli anni '50 -'60 nel Regno Unito. La Elliott nasceva come bottega di liutai fondata a Londra nel 1804 da William Elliott (1780 o 1781-1853).
L’attività informatica fu avviata nel 1946, quando furono impiantati i laboratori di ricerca a Borehamwood e nel 1950 fu realizzato il primo computer Elliott 152
La Elliott ha visto nei suoi laboratori nomi di illustri di pionieri dell’informatica britannica quali:
Nel 1966 la società avviò un impianto di progettazione e produzione di circuiti integrati a Glenrothes, in Scozia, seguito da un laboratorio di ricerca sui semiconduttori di ossido di metallo (MOS).
Nel 1967, Elliott Automation si fuse nella società English Electric e nel 1968 la parte informatica della società fu rilevata da International Computers and Tabulators (ICT).
La macchina - La serie ELLIOTT 800
Nel 1957 la Elliott avviò la serie 800 con una prima macchina sperimentale l'801. Già l’anno successivo l'802 era un modello destinato alla produzione di cui furono venduti sette esemplari tra il 1958 e il 1961.
Il tipo 803, nelle sue due versioni (l'803A prototipato nel 1959 e avviato alla vendita a partire dal 1960 e l'803B prototipato nel 1960 e avviato alla vendita a partire dal 1961) ebbe maggior fortuna vendendo oltre 200 computer a un prezzo unitario di circa 29.000 sterline del 1960 (equivalente a circa 800.000 € nel 2023).
La maggior parte delle vendite riguardava la versione 803B, che possedeva una maggior potenza di calcolo. L’Elliott 803 si diffuse molto soprattutto nelle scuole superiori private e nelle varie università britanniche.
L'Elliott 803 fu anche il computer utilizzato, come data logger, nel primo sistema di controllo industriale al mondo: l'ISI-609; fu infatti utilizzato per questo scopo nel primo reattore nucleare dual purpose degli Stati Uniti, l'N-Reactor.
Oggi sopravvivono due computer Elliott 803 completi. Il primo è di proprietà del Science Museum di Londra, ma non è esposto al pubblico. Il secondo è di proprietà del National Museum of Computing (TNMoC) a Bletchley Park, è perfettamente funzionante e può essere regolarmente visto in attività dai visitatori.
Composizione e principio di funzionamento di un Elliott 803
I computer della serie 800 erano macchine con architettura bit-seriale transistorizzate. Questi computer utilizzavano una memoria con nucleo magnetico in ferrite da 4096 o 8192 parole a 40 bit, comprendente 39 bit di parità.
L'unità di elaborazione centrale era alloggiata in un armadio (1) e la sua circuiteria era stampata e composta da circuiti piuttosto elementari in cui la maggior parte dei segnali viaggiava su semplici cavetti elettrici. Una caratteristica insolita, anche per quel periodo, era l'uso di nuclei magnetici impiegati non solo per la memorizzazione ma anche come porte logiche. Questi nuclei logici avevano 1, 2 o 3 avvolgimenti di ingresso, un trigger per la lettura e un avvolgimento di uscita. A seconda della loro polarità, gli impulsi di corrente negli avvolgimenti di ingresso magnetizzavano il nucleo o si annullavano a vicenda. Lo stato magnetizzato del nucleo indicava il risultato di una funzione logica booleana. Per attivare, o azzerare, i core alternativi erano impiegati gli impulsi, designati con alfa e beta non sovrapposti e distribuiti su 2 fili, di un clock bifase. Così, il passaggio da uno a zero produceva un impulso sull'avvolgimento di uscita. I core che ricevevano impulsi di trigger alfa (alpha core) avevano input alimentati dal gate che venivano attivati nella fase beta (beta core). Dal momento che all’epoca i transistor erano costosi e ogni porta logica ne richiedeva uno per amplificare l'impulso dell'avvolgimento di uscita; si faceva in modo che un singolo transistor guidasse gli ingressi di un piccolo numero di core. Se si dovevano pilotare più di 3 ingressi, era possibile pilotare fino a due transistor in più da ciascun core.
Un secondo armadio (2) provvedeva all’alimentazione elettrica della macchina e, nel suo complesso, rappresentava una prima forma di gruppo di continuità, dal momento che il suo ingombro per più della metà ospitava un gruppo di batterie al nichel-cadmio con i relativi caricabatterie. Oltre a questo c’era un UPS supplementare da trasporto (3).
Un terzo armadio (4) conteneva l'archiviazione di massa supplementare basata su di un insolito sistema a nastro magnetico, prodotto da Kodak, della larghezza di una pellicola cinematografica standard, da 35 mm, rivestita con ossido di ferro. All'epoca questo nastro era utilizzato dall'industria cinematografica per registrare le colonne sonore dei film. Essendo la Elliott locata a Borehamwood, vicina quindi agli studi cinematografici di Elstree e ritenuta la Hollywood britannica, ciò spiega l'uso del supporto con pignone da 35 mm. Ogni bobina da 1000 piedi ~ 304.8 m contenevano 4096 blocchi da 64 parole (4096 x 64 x 39 = 10.223.616 bit, o l'equivalente di circa 1,3 megabyte).
Una console di controllo dell'operatore (5) lunga circa un metro e mezzo, consentiva di inserire manualmente istruzioni di basso livello per manipolare indirizzi e dati e poteva avviare, arrestare e far avanzare la macchina; su di essa era presente un cicalino che permetteva all'operatore di giudicare lo stato di un calcolo
L'input, l'output e l'archiviazione del programma principale avveniva tramite nastro di carta perforato ad alta velocità da 5 fori e codificato utilizzando il telecodice Elliott. Si scriveva e modificava il programma off-line su di una telescrivente (6) della Creed che, tramite un perforatore meccanico (7) “scriveva”, ad una velocità di 100 cps, il programma sul nastro di carta; quando era pronto si lo si portava alla macchina che era collegata ad un lettore meccanico (8) e che lo leggeva a 500 caratteri al secondo dopo di che si andava alla consolle di comando e si agiva sui i pulsanti appropriati per farlo funzionare. L’803 B era corredato anche da un plotter (9).
Il sistema necessitava di locali climatizzati poiché assorbiva circa 3,5 kW di potenza nella configurazione minima che arrivava a pesare 820 kg.
FILE 01 A typical installation of an Elliott 803
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FILE 02 Creed paper tape reader
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FILE 03 Creed Teletypewriter
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FILE 04 Desks for Elliott 803
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FILE 05 Elliott 803 board 3D modeled from photos
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FILE 06 A typical installation of an Elliott 803
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FILE 07 Elliott 803 Computer handbook
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FILE 08 Elliott 803 great unit open LIGHT
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FILE 09 Elliott 803 Central Process Unit
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FILE 10 Elliott 803 memory tape unit LIGHT
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FILE 11 Elliott 803 memory tape unit
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FILE 12 Elliot 803 paper tape reader
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FILE 13 Elliott 803 Perforated paper roll holder
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FILE 14 Elliott 803 plotter
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FILE 15 Elliott 803 small and great unit (empity)
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FILE 16 Elliott 803 UPS external unit
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FILE 17 Elliott Paper Tape Puncher
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FILE 18 Silver desktop cigarette case with an Elliott 803
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FILE 19 Vintage test mobile station
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FILE 20 2D B/W characters for Elliott 803 classroom scene
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